Confocale
La modalità confocale del sistema Leica DCM 3D consente di misurare la topografia di superfici molto ruvide o lisce. Anche le strutture più fini diventano visibili senza alcun bisogno di contatto con la superficie del campione. In pochi secondi, il campione viene scansionato verticalmente in fasi predefinite, durante le quali ogni punto della superficie passa attraverso il livello di messa a fuoco. Tutti i dati dell’immagine non nella zona di fuoco vengono eliminati e le immagini confocali acquisite forniscono informazioni dettagliate sul campione, con una risoluzione e un contrasto elevati in tutte e tre le dimensioni.
La profilometria confocale con il Leica DCM 3D restituisce la massima risoluzione laterale nel giro di pochissimi secondi. Tuttavia, il vantaggio principale di applicare l’imaging confocale per la profilometria superficiale è rappresentato dalla possibilità di misurare la dimensione Z. Gli obiettivi con un’elevata apertura numerica (0.95) e un elevato ingrandimento semplificano la misurazione di superfici che possono contenere anche pendenze locali di oltre 70° di inclinazione.
Interferometria
Con la modalità interferometrica si ottiene la massima risoluzione in verticale. In un obiettivo interferometrico Leica, il fascio di luce passa attraverso un divisore che contemporaneamente guida la luce sia sulla superficie del campione, sia su uno specchio di riferimento integrato. La porzione di luce che viene riflessa dalla superficie del campione e dallo specchio di riferimento genera un pattern di interferenza a frange. Questo pattern fornisce una misura della posizione verticale delle aree del campione osservate e, di conseguenza, offre un’informazione estremamente precisa relativa alla superficie. A seconda del livello di risoluzione verticale richiesto, l’utente dovrà semplicemente premere un pulsante per eseguire una misurazione VSI (interferometria a scansione verticale) o PSI (interferometria di sfasamento).